Pedalo d(ov)unque sono

Pedalo d(ov)unque sono

Ciclovia Fiume Oglio, Temù, Brescia

Nell’Art. 1 (I.I.1), a proposito delle proprie finalità, lo Statuto del Club Alpino Italiano recita:

d) facilita la diffusione della frequentazione della montagna e delle escursioni, anche in forma collettiva, costruendo e mantenendo in efficienza strutture ricettive e sentieri…

i) opera per la conservazione della cultura alpina e per la pratica di ogni attività connessa con la frequentazione e la conoscenza della montagna; assume e promuove iniziative atte a perseguire la difesa dell’ambiente montano e in genere delle terre alte, anche al fine di salvaguardare dalla antropizzazione le zone di particolare interesse alpinistico o naturalistico…

Ciclovia Fiume Oglio, Parco Vasca SEB, Sellero, Brescia

Prendo spunto dall’Art. 1 per alcune riflessioni personali e per far conoscere una professione ancora poco radicata sul territorio, la Guida di Mountain Bike, che può apportare un valore aggiunto allo sviluppo turistico legato alla mobilità su due ruote e ai progetti connessi alla conoscenza dell’ambiente.

Mi piace pensare alla bicicletta come a un congegno dinamico che genera emozioni.

Quando si parte per un itinerario, si stabilisce un punto di partenza e ci si prefigge un punto di arrivo, ma le sensazioni cambiano strada facendo, perché sul percorso si trovano diverse incognite: le curve, le salite, gli incroci, il meteo variabile, le persone con cui si condivide una parte del tragitto, uno scambio di sguardi, il poco fiato per parlare… un continuo baratto di sensazioni indescrivibili, che solo la libertà del pedalare può donarci.

Andare in bicicletta può alleviare la fatica favorendo la mobilità, può allenare la mente e il corpo. Il termine “bicicletta lenta” (o “ciclismo lento”) indica un modo nuovo, più rilassato, di approcciarsi alle due ruote: ha a che fare con la gioia di pedalare liberamente, senza fretta, godendosi il paesaggio. Trasmette quella che è la vera essenza di questo sport: il rispetto per le risorse naturali e culturali, l’esplorazione dell’ambiente e la conoscenza del suo bagaglio storico.

Ove messo in pratica, questo concetto stimola l’interesse dei turisti per il territorio circostante e per le tradizioni in esso custodite.

Ciclovia Fiume Oglio, Lago d’Iseo, Brescia

È in questo contesto in continuo sviluppo, volto ad un turismo ecosostenibile rispettoso della cultura e del territorio montano, che si inserisce la figura professionale di Guida dell’Accademia Nazionale di Mountain Bike (riconosciuta ai sensi della Legge N°4 del 14.01.2013) con attività affini ai principi del CAI: avvicinare le persone alle escursioni in bicicletta, rendendole più consapevoli dell’ambiente in cui si muovono e facilitando così la scoperta delle opportunità che nascono da un sano rapporto tra uomo e ambiente naturale.

Per tutti questi motivi, credo che promuovere l’uso delle ciclo-vie, come quella che da Ponte di Legno scende a sud attraversando la Valle Camonica e le sponde del Lago d’Iseo fino a raggiungere il fiume Po, sfruttando le innumerevoli varianti che la morfologia della vallata alpina offre, potrebbe avere ripercussioni economiche molto positive sul settore turistico e sulle strutture ricettive, oltre a contribuire alla (ri)scoperta del nostro meraviglioso territorio.

Daniela Poetini

Articolo L’Isiga, Club Alpino Italian0, sez. Cedegolo Vallecamonica “Battistino Bonali” dicembre 2017

daniela.poetini@scuoladimtb.eu

 

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