La programmazione del Centro 3T intende partire dalla ri-definizione del concetto stesso di luogo espositivo, che non può essere solo il contenitore delle attività che vi si svolgono all’interno ma uno spazio dinamico, aperto e partecipe del dibattito artistico transnazionale, interrogandosi sul passato prossimo e sui nuovi linguaggi della contemporaneità. L’attività coinvolge più spazi e non ha limiti geografici, ne situazioni prestabilite, adottando luoghi eterogenei per funzione e natura.
Le caratteristiche e i contenuti delle sperimentazioni nascono dall’incontro di due esperienze diverse (Mauro Cossu e Francesca Conchieri), maturate all’interno dello spazio concettuale di “Ruinas Contemporaneas“. L’indirizzo seguito per la programmazione delle attività espositive, museali, didattiche e laboratoriali, rifugge da regole precostituite se non quella di perseguire il nuovo, consapevoli del fatto che il nuovo ha comunque radici lontane.
La rappresentazione è sempre fragile, come lo è l’analisi della più stretta attualità. C’è un filo conduttore che unisce passato e presente e su questo filo si delinea, tra mille contraddizioni, la ricerca e la sperimentazione.
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